sabato, febbraio 10, 2007

L' altro 10 Febbraio: la pulizia etnica dei cari transalpini.

Oggi ricorre il triste sessantesimo del Trattato di Pace di Parigi.
Tutti i siti di Destra, giustamente, ricorderanno le dolorose cessioni dei Confini Orientali, con relativi massacri. Io voglio occuparmi delle meno cruente ma altrettanto tristi cessioni dei Confini Occidentali. Infatti non possiamo e non vogliamo dimenticare che uno dei revanscismi che spinsero l' Italia a dichiarare guerra alla Francia nel 1940, fu l'indebita cessione della Contea di Nizza ai transalpini nel 1860. Cui seguirà nel 1947,proprio col Trattato di Parigi che cedette l' Istria e la Dalmazia ai titini, tutto il territorio della Valle della Roia, Ligure ed Italiano da sempre. Subito dopo l'annessione alla Francia, avvenuta nel 1947 in seguito ai trattati di pace conseguenti alla seconda guerra mondiale, fu intrapresa un'intensa opera di "francesizzazione" della Valle della Roia eliminando ogni riferimento storico alla lingua italiana, senza tralasciare le lapidi cimiteriali. Furono addirittura modificate le iscrizioni del monumento al colonnello italiano Giovanni Pastorelli, originario di Briga Marittima, perito in Libia nel 1911, diventato Jean Pastorélli, caduto su un indefinito "champ d'honneur". A ciò fece seguito l'esodo in Italia di una parte della popolazione brigasca. Per dimostrare quanto poco Briga e Tenda fossero di sentimenti francesi, si ricorda che il 2 giugno 1946 in occasione del referendum istituzionale la maggioranza dei brigaschi votò per la monarchia e a Tenda la repubblica superò la monarchia per soli 66 voti. Ottennero la maggioranza dei voti nelle elezioni per l'Assemblea Costituente i partiti contrari all'annessione (DC, MSI, PLI e PRI). L'unico partito "italiano" favorevole alla cessione era quello socialista, ed i servizi segreti francesi fecero una forte propaganda affinché la gente lo votasse. Furono cambiati persino molti cognomi degli autoctoni ("Bianchi" => "Leblanc"; "Del Ponte" => "Dupont" ecc.).
E come potete vedere "strani" monumenti furono innalzati dai francesi.
Ricordiamo i principali borghi passati sotto l'occupazione francese dopo il 1947: Briga Marittima, Tenda, Berghe, Olivetta san Michele.
Per mostrare quanto innaturale sia tale occupazione, la piantina mostra come oggi, chi voglia recarsi in treno da cuneo a Ventimiglia, debba passare per due ipotetiche dogane francesi.
Altri territori occupati dai francesi dopo il 1947 sono: il Passo del Monginevro e quello del Moncenisio, parte del Piccolo San Bernardo, la Valle Stretta (nei pressi di Bardonecchia) e parte del Colle della Maddalena.




1 commento:

marshall ha detto...

Interessante perchè porta alla luce vicende che conoscevo sommariamente.
Sono stato frequentatore della valle del Roia, anzi la foce del Roia a Ventimiglia, ma di questi avvenimenti non ne ho mai sentito parlare.
Se andrò ancora da quelle parti, farò delle indagini presso anziani del posto.
Marshall